Titolo: Le origini del male
Autore: Jeong
You Jeong (1966
Corea del sud)
Genere:
thriller psicologico
Le origini del male e’ un thriller psicologico scritto da Jeong You Jeong, autrice sud coreana che ha ottenuto un discreto successo nel suo paese e della quale questa e’ la prima opera tradotta in italiano. Il fatto di avere lavorato come infermiera e’ quello che probabilmente influisce nella sua scrittura e fa si che alcune descrizioni siano eccezionalmente realistiche.
Il thriller psicologico devo anticipare non essere in assoluto tra i miei generi favoriti. Penso sia uno dei più’ difficili tanto da leggere come probabilmente da scrivere.
Nonostante io abbia trovato la storia effettivamente avvincente e con un finale che non ci si aspetta, Le origini del male non e’ un libro che mi abbia convinto completamente.
La storia comincia con un uomo Yu-jin che si risveglia una mattina coperto di sangue e non ricorda assolutamente nulla di quello che gli sia accaduto la notte precedente. Tramite i suoi pensieri andiamo poco a poco a conoscere la sua storia. Yu-jin vive in casa con sua madre ed un fratello adottivo. Soffre fin da bambino di alcuni disturbi comportamentali che grazie alla zia psicologa e ad alcuni farmaci che deve assumere regolarmente riesce a tenere sotto controllo. Scopriamo anche all incirca quando aveva dieci anni il padre ed il fratello maggiore sono morti in un tragico incidente.
Il romanzo scorre lento, sia per via del genere che per la scrittura dell’ autrice. Solo verso la meta’ comincia ad accelerare un po’ il ritmo. Se si e’ riusciti a non abbandonarlo o anche se semplicemente si e’ appassionati del genere, si viene a questo punto risucchiati dalla storia e si brama di arrivare al finale. Finale tra l’ altro anche decisamente interessante.
Non so bene per quale motivo ma mi aspettavo qualcosa di assolutamente diverso da questo romanzo e purtroppo sono rimasta delusa. La frase sul retro del libro “Mi sveglio con l’ odore del sangue”ed il titolo “Le origini del male” mi avevano suscitato immediatamente un gran interesse che purtroppo si e’ rivelato erroneo.
Nonostante il libro fondamentalmente non mi sia piaciuto devo dire che salverei la storia in se, probabilmente aveva solo bisogno di un diverso stile narrativo. E’ comunque un libro da leggere ugualmente. Io non mi sono pentita di averlo fatto.
E tu, quando un libro non ti piace, eviti di finirlo? Ti penti di averlo letto?



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