Titolo: Il tatuatore di Auschwitz
Autore: Heather (1953 Nuova Zelanda)
Genere: novella
storica
Il tatuatore di Auschwitz è un romanzo che nasce dai colloqui che l'autore Heather Morris ha avuto mentre lavorava in un ospedale di Melbourne con un anziano che vi si trovava.
Lale Sokolov, questo è il nome del anziano, per diversi anni ha spiegato a Heather tutto ciò a cui ha assistito nella sua vita. Le parole di Lale le andarono dritte al cuore tanto che decise che le sue vicende dovevano assolutamente essere trasmesse a un pubblico più ampio. All'inizio la autrice aveva progettato di adattarli in una sceneggiatura cinematografica, ma alla fine sono diventati dei romanzi.
Il primo, Il tatuatore di Auschwitz, che è stato anche il suo romanzo l'esordio della Heather ed il secondo Il viaggio di Cilka, che prosegue le vicissitudini di Cilka, una delle donne che ha incrociato la sua strada con quella di Lale in questo terribile periodo.
Il tatuatore di Auschwitz è una storia di amore e speranza mai persa, sebbene le circostanze che circondano Lale e Gita facciano parte di uno dei peggiori incubi della nostra storia più recente. Si tratta dell'olocausto e sia Lale che Gita sono due giovani ebrei slovacchi. Si incontrano in un campo di sterminio, precisamente ad Auschwitz-Birkenau e Lale, che per primo ha avuto subito chiaro che sarebbe voluto sopravvivere a questa follia, costasse quel che costasse, è riuscito a trasmettere la sua forza di volontà e il suo inattaccabile senso di speranza a Gita.
Il fatto di conoscere diverse lingue e la casualità che un altro prigioniero lo scelga per insegnargli il mestiere del tatuatore farà gradualmente guadagnare a Lale dei piccoli privilegi su alcuni dei suoi compagni. Cercherà sempre di usare questi privilegi per aiutare il prossimo, sia procurandosi un po 'di cibo extra o alcune medicine che possano salvare delle vite umane. In più occasioni, tutto il bene che Lale riesce a fare gliene riporta anche un po '. E alla fine, in qualche modo riesce a sopravvivere a tutte le torture e le privazioni che gli vengono imposte.
Le atrocità commesse in nome di una "soluzione finale per gli ebrei" sono difficili da capire. Come gli esseri umani siano stati in grado di perpetrare queste atrocità sui loro simili è una domanda a cui è molto difficile rispondere. È tremendo assimilare che questa realtà sia molto più crudele di alcuni racconti del terrore.
Quello che mi è piaciuto di più di questo libro è stato scoprire che anche nell’ orrore che sono stati questi anni e questi eventi, c'era comunque speranza e amore. Che ci siano delle vere testimonianze che qualcosa di bello è nato tra gli esseri umani nonostante tutto. Sono consapevole che la memoria delle parti più oscure del nostro passato storico deve essere ben nota ma ciononostante vedere sempre una piccola luce alla fine è ciò che serve per non perdere completamente la speranza nell'essere umano.
E come ti poni di fronte a testimonianze come questa?



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